Il Moscato di Trani Doc

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Sull’origine dei vitigni, la storia si incrocia spesso con la leggenda: “Scampato ad un naufragio, Eliar visse una meravigliosa stagione d’amore nella casa di Jacintha, la cara alle api, una di quelle donne mediterranee, intrise di magia, che sembrano sorte dalla verginità stessa degli elementi, pietose e crudeli, pure e bestiali, ebbre di sogni, di sangue e di sesso…”.

Infatti in Italia il moscato è tra le uve più diffuse per superficie vitata e annovera diverse varietà, tra cui il moscato bianco, il moscato giallo e il fior d’arancio. Il Moscato di Trani si ottiene da quella bianca detta localmente anche Reale. Anche se la zona di produzione è molto estesa, i vigneti coltivati con quest’uva sono decisamente scarsi, per anni quindi ha rischiato di scomparire, unitamente alla Doc. Solo da qualche tempo, grazie all’impegno di alcune aziende, la sua produzione sta lentamente riprendendo, anche a seguito di una parziale rivalutazione nazionale e internazionale dei vini dolci. Il Moscato di Trani si ottiene da Moscato Reale 100% anche se sono ammesse altre uve moscato fino a un massimo del 15%. Il vino può essere prodotto sia nella versione dolce naturale, sia in quella liquorosa. Il suo colore è giallo dorato e i profumi sono intensi e caratteristici. Il gusto è dolce e morbido, solitamente sostenuto da una buona acidità. Il suo abbinamento ideale è con la pasticceria, specie quella secca o a base di mandorle e con gli altri dolci tipici della tradizione pugliese.


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