Sei dicembre, San Nicola

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Nel giorno della festa di San Nicola in provincia di Bari, ma anche in altri paesi e città della Puglia, si preparano il presepe e l’albero. Un rito importante in famiglia che spesso segna anche dissidi su come allestirli e poi quali statuine sistemare in prima fila, quali tenere più sullo sfondo e così via. Ma al di là della preparazione dei simboli del Natale, la figura di San Nicola è molto legata alla Natività. Un po’ per tradizioni consolidate, un po’ perché è il protettore dei bambini, un po’ perché nella prima metà del Novecento fu ripresa la figura del santo come dispensatore di doni ricordando il miracolo che San Nicola di Bari fece donando la dote a tre ragazze che non potevano sposarsi. Così cominciano i festeggiamenti, con un rito profondamente religioso, cattolico e un altro prettamente pagano. Infatti, alle cinque del mattino, in silenzio ma non tanto, schiere di persone, che ben presto diventano fiumane, si dirigono a piedi verso la Basilica di Bari attraversando le varie strade della città vecchia. Le “beghine”, o bzzoch, poi le massaie con gli uomini e poi i ragazzi. Comincia, quindi, sul far del giorno la lunga serie di messe che il giorno di San Nicola si celebrano in tutte le chiese della città, soprattutto nel borgo antico. Dalla città nuova, quella del borgo ottocentesco, la gente si dirige in via Palazzo di Città, in piazza Mercantile per poi raggiungere la famosa e storica Corte del Catapano. Sfilano entrando nella basilica. Partecipare alla Messa e assumere la comunione è un rito che il giorno della festa di San Nicola è considerato molto importante. E’ un segno di devozione, certo, ma anche il momento per chiedere al patrono della città un favore, una grazia. E’ un’occasione di comunione particolare con il santo e con la fede. Ma c’è anche l’aspetto pagano: appena conclusa la celebrazione della messa, la gente si riversa nelle strade e si dirige in bar, panifici, nello storico panificio Fiore, e si consuma una colazione, si mangia una focaccia, poiché alla messa si va tutti a digiuno, come prescrive la tradizione, anche per potersi comunicare. Ma nel Medioevo, e anche nei secoli successivi, il 6 dicembre a Bari aveva luogo una vera e propria fiera alla quale partecipavano mercanti provenienti da varie parti d’Italia e anche dall’altra sponda dell’Adriatico.


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