La Mozzarella a treccia di Gioia del Colle

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I pareri sono discordi sulla data di nascita di questo prelibato formaggio; i dati storici affermano che le prime mozzarelle (trecce) furono fatte nel sud Barese intorno alla metà del secolo XVIII presso le masserie padronali della zona. Le mucche del ceppo podolico pascolavano nei numerosi boschi della Murgia dando pochissimo latte ma assai profumato e ricco in grasso e proteine. Era il “Massaro delle vacche” che in quel periodo trasformava il latte in squisitissime mozzarelle per imbandire la mensa dei latifondisti in occasione delle feste locali e tradizionali.

In quel periodo, accanto alla squisita mozzarella, si producevano anche caciocavalli, canestrato e ricotta ovina. La bontà della mozzarella gioiese è legata al particolare latte prodotto nella zona e ottenuto dalla razza Bruno Alpina introdotta direttamente dalla Valtellina sul finire del 1800 ad opera di alcuni cultori gioiesi di zootecnia.
Durante le numerose fiere di bestiame che si facevano in provincia di Sondrio i gioiesi andavano a barattare mucche di razza Bruno Alpina col vino primitivo.
I valligiani mandavano giù botti viventi di latte, i gioiesi facevano salire botti di vino a 14-16 gradi alcolici. La Bruno Alpina cominciò così a sostituire il patrimonio bovino podolico pugliese cha dava anche ottimi caciocavalli con “la lacrima”.
E sono stati i caciocavalli e il vino primitivo a convincere i valtellinesi a spedire vacche Bruno Alpine a Gioia del Colle e a tutto il circondario sin dal 1880.

Marchio DOP per la Mozzarella di Gioia del Colle

Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha espresso parere favorevole alla DOP per il latticino pugliese. A completamento dell’iter di assegnazione rimane l’ultimo ok da parte di Bruxelles. In questo caso, diventerebbe la seconda mozzarella italiana ad ottenere il marchio di denominazione dopo la Mozzarella di Bufala Campana.

Questa cosa, nel paese dei ricorsi, ha scatenato l’ira del Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP. Di fatto, lo stesso Consorzio sta pensando di ricorrere al TAR in quanto sui propri prodotti, essi presumono, si potrebbe riversare un ipotetico danno economico.
I marchi DOP e IGP hanno la funzione di garantire la provenienza e la qualità di determinati prodotti agroalimentari e, per ottenerli, i produttori devono rigorosamente rispettare un disciplinare che ne circoscrive zona di produzione e/o lavorazione nonchè le modalità produttive.
Tanto la Mozzarella di Bufala Campana quanto la Mozzarella di Gioia del Colle sono due eccellenze casearie italiane, due prodotti ben distinti sia per gusto che per caratteristiche. Quale sarebbe il danno che deriverebbe dal riconoscimento della DOP al prodotto pugliese? Secondo noi nessuno! Il consumatore ne conosce bene la differenza, allora perché farsi la guerra anche su queste cose?


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