Ricette tipiche natalizie di Puglia

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Ecco alcune ricette tipiche dei dolci natalizi della tradizione culinaria pugliese. Piatti, sapori, dolci, nel modo di realizzare leccornie e portate c’è tutta l’attenzione delle mamme ma anche la tradizione che si ripete, anche se negli ultimi decenni magari viene contaminata e corrotta con innesti di altre regioni o addirittura di altri paesi. Ma il dato che maggiormente bisogna tener presente resta sempre il fatto che anche la culinaria e l’alimentazione di un popolo sono un fatto culturale. Prettamente culturale ed espressione di gusti e di preferenze che nel tempo si sono sommate e stratificate e che la tradizione ha esaltato facendo, di alcune portate, una costante e un elemento di riconoscimento di una comunità. Questo perché, per i popoli latini in particolare, mangiare non significa soltanto alimentarsi ma godere di un gusto, di una fantasia che si traduce nell’abbinare sapori e produzione alimentare del luogo, piatti e modo di cucinarli, tutto in una sapiente e vera arte.

Oggi vi illustriamo due delle ricette più tipiche utilizzate durante le festività natalizie in Puglia:

Purciedduzzi: Dolce leccese la cui ricetta classica è questa

– 1 kg di farina

– 200 gr di olio

– 200 gr di zucchero

– 1 bicchierino di anice (o marsala/vino bianco)

– Pizzico di sale

– Lievito di birra

La pasta ottenuta, ben lavorata deve servire a realizzare bastoncini da tagliare in seguito in pezzetti non più lunghi di un paio di centimetri e lavorati prima di essere calati nell’olio caldo. Poi, miele a volontà e piccoli confettini sopra.

 

Sassanelli: Diffusi in tutta la Puglia, hanno nomi differenti da provincia a provincia, anche se nella definizione “sassanelli” vengono riconosciuti maggiormente.

– 1 kg di farina

– pezzetti di mandorle sgusciate tostate

– 200 gr di gherigli di noci tritati

– 100 gr di zucchero

– cotto di fichi

– buccia d’arancia grattugiata

Impastare gli ingredienti sino ad ottenere una massa compatta. Ricavare dei rombi da riporre in una teglia unta di olio e far cuocere a fuoco lento. Da mangiare freschi, perché dopo alcuni giorni diventano duri e non sono più buoni.


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