La leggenda dell’incontro tra Federico II e San Francesco

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Narra il cronista Arduino Terzi, nella sua Cronologia della vita di San Francesco d’Assisi, di un leggendario incontro tra Federico II di Svevia e San Francesco.

Avevano riferito al giovane imperatore che un frate, un certo Francesco, predicava sul malcostume che regnava nella sua corte, tutta dedita ai piaceri materiali e alla lussuria in particolare. Federico, che per vicende personali non prestava molto credito alla buona fede del clero, ordinò ad alcuni suoi cortigiani di sottoporre il frate proprio alla tentazione di cui lo accusava: la lussuria.

I cortigiani si recarono dal fraticello e lo invitarono per conto del loro signore nel castello di Bari. Dopo i soliti convenevoli, San Francesco fu invitato a partecipare a un lauto e sontuoso pranzo. Il frate accettò l’invito, ma vi partecipò solo da spettatore, senza mostrare interesse per tutto quel ben di Dio che era in tavola. Federico se ne stupì, ma non si arrese.

Quando giunse l’ora del riposo notturno, il biondo principe lo fece accompagnare in una bellissima stanza con un comodo letto. San Francesco ringraziò ancora una volta, ma, non appena fu solo, o almeno così credeva, perché da una segreta era spiato da un gran numero di cortigiani, preparò un giaciglio per terra e vi si distese. Mentre era intento alle sue preghiere della notte, nella stanza entrò una bellissima donna che lo pregò di giacere nel letto con lei. Fra lo stupore dei cortigiani, San Francesco, per nulla turbato, dopo aver raccolto dal camino alcuni carboni ardenti, li depose accanto al suo giaciglio e invitò la cortigiana a distendersi sopra.

La meraviglia fu tanta che un cavaliere, fra i tanti che spiavano cosa accadesse nella stanza, corse a chiamare il sovrano. Federico, entrato nella stanza, quasi non voleva credere a ciò che era manifesto ai suoi occhi: poi, con grande umiltà, abbracciò il fraticello, dichiarando ai suoi sudditi che Francesco era davvero un uomo di Dio e, a dimostrazione del suo rispetto per il sant’uomo, lo abbracciò ancora una volta, tra lo stupore dei convitati.


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