La Fèdda rosse

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Il pane, sole miniaturizzato, lievita e si gonfia nel calore del forno, assumendo forme bombate, simboleggia nell’immaginario degli uomini, la fecondità, la luce vitale, il perpetuarsi e la potenza della vita che tiene lontane le forze oscure del buio: il male e la morte. Non sempre è meta raggiungibile, nei secoli affamati si conquista l’appellativo di fuggente, fuggendo via, durante le annate dure, per una logica economica e sociale paradossale, dalle stesse mani dei contadini che l’hanno prodotto lasciandoli in compagnia di pochi spiccioli e di un’avversaria terribilmente fredda, infeconda e scura: la fame. La storia del Pane simboleggia in termini alimentari una lunghissima battaglia di classe in cui i due opposti versanti erano: pane bianco di frumento (destinato ai ricchi ed ai cittadini), pane scuro pane nero, nerissimo per le “bocche da biada” cioè i contadini e, comunque, gli “ultimi”.

 

 

Fèdda rosse (pane arrostito alla barese)

Far rosolare appena delle fette di pane fatto in casa. Dopo averle fatte indorare toglierle dalla brace, bagnarle leggermente di acqua, spalmarle di ricotta forte e condirle con olio d’oliva e sale.

Nel Salento si usa strofinare sul pane arrostito dell’aglio e condire con olio d’oliva.


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