Il Pulo di Altamura

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Il Pulo di Altamura è la più spettacolare dolina di crollo della Puglia. L’itinerario qui proposto però va oltre la semplice visita di questo monumento naturale, prevedendo un percorso che mira ad esplorare il contesto territoriale e paesaggistico. A parte l’eventuale discesa nella dolina o l’esplorazione delle grotte, l’itinerario non presentapendenze o altre difficoltà.

Da vedere: il Pulo è un fenomeno carsico, dovuto alla dissoluzione delle rocce calcaree, anche se l’aspetto e le dimensioni (profondità 90 m, diametro superiore a 600 m, diametro inferiore a 300 m) lo fanno assomigliare ad un piccolo cratere vulcanico. Un sentiero che parte dall’angolo Sud-est della dolina consente di scendere agevolmente al fondo, mentre per visitare le numerose grotte e ripari sotto la roccia, che si aprono nella parete nord e nell’adiacente canalone, bisogna utilizzare due piccoli sentieri che partono rispettivamente dagli spigoli Nord-ovest e Nord-est. Alcune cavità furono utilizzate nel passato dall’uomo: restano segni visibili, come piccole cisterne, stipiti e giacigli scavati nella roccia. Lungo l’itinerario si percorrono tratti di antichi tratturi, piste legate alla transumanza, si incontrano piccoli boschi cedui di quercia, relitti dell’antica copertura arborea della Murgia, mentre nell’area di Parco La Mena si trovano numerose tombe preistoriche del tipo a cista domenica, oltre a misteriosi allineamenti di grosse pietre infisse nel terreno, resti di strutture edificate dagli antichi popoli che molti millenni fa abitavano queste terre.

Avvicinamento in auto: dall’abitato di Altamura si prende la via del Santuario della Madonna del Buoncammino e si prosegue, dopo averlo superato, per altri 5 km. Qui, indicata da un cartello, si dirama a sinistra una strada sterrata che in circa 1 km conduce ad uno spiazzo che si affaccia direttamente sul Pulo. Qui si lascia l’auto.

Percorso a piedi: l’esplorazione del Pulo può essere compiuta seguendo le indicazioni già date, non è compresa nell’itinerario qui descritto e richiede circa 3 ore. Si inizia a camminare costeggiando il bordo superiore della dolina verso Nord e poi verso Sud-ovest, fino ad arrivare quasi allo spigolo Ovest. Circa alla metà di questo tratto un’apertura nel suolo roccioso con rozzi scalini immette in una caverna che si affaccia con una cengia sulla dolina. Si tratta di un interessante e suggestivo sito preistorico. Dallo spigolo Ovest si prosegue verso Nord-nord-est percorrendo per circa 1 km un tratturello delimitato da muretti a secco. Quando questo piega ad angolo retto a sinistra bisogna invece proseguire diritto a Nord per una traccia che in breve incrocia una pista. Seguendola in direzione Est si arriva su una strada asfaltata dove si gira a sinistra. Dopo 150 m, in corrispondenza di una curva, sul lato destro partono due piste, delle quali bisogna prendere quella più a destra, in direzione di un rudere di un fabbricato rurale. La pista porta a costeggiare due piccole depressioni nella quale sono ricavati dei pozzi. Appena superato questo punto si piega a destra per seguire una traccia che finisce in un piccolo coltivo, raggiunto il quale si prende la direzione Est, scendendo in un piccolo avvallamento e risalendo il versante opposto. La parte sommitale della collinetta è disseminata di decine di tombe a cista dolmenica: si tratta della necropoli di Parco La Mena, estesa per oltre 50 ettari. Le tombe, risalenti a tremila anni fa, sono costituite da accumuli circolari di pietre di una decina di metri di diametro, con al centro grossi lastroni calcarei che delimitano una fossa rettangolare. Scendendo dalla collina sempre in direzione Est si raggiungono i fabbricati ben conservati di uno jazzo, ancor oggi usato dai pastori, poi si continua verso Sud su una pista che quasi subito risale sulla collina a destra, dove ai lati del tracciato vi sono altre decine di tombe e resti ancora inesplorati di antiche strutture. Il luogo è molto suggestivo e panoramico: la vista spazia su una vasta area boscata e giunge fino al mare Adriatico. Infine si arriva ad una strada rurale sulla quale, dopo un paio di svolte e un lungo rettilineo, si svolta a destra ad un incrocio per giungere poi, tenendosi sempre sulla pista principale, sulla strada asfaltata che proviene da Altamura. Dopo qualche centinaio di metri percorsi in direzione Sud-ovest si torna all’incrocio con la sterrata che conduce, verso destra, al Pulo e dunque al punto di partenza.


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