Gli scavi archeologici di Egnazia

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Egnazia è un’antica città pugliese. Centro dei messapi o dei peuceti, fu sede di manifatture di ceramiche del IV e III secolo a.C.. In lingua messapica era chiamata Gnathia, mentre dai Romani fu chiamata Egnatia o Gnatia e dai Greci Egnatia o Gnàthia. Si trova in provincia di Brindisi e pochi chilometri più a nord di Savelletri, il centro d’Egnazia è uno dei più interessanti siti archeologici della Puglia.

 

I primi scavi metodici furono effettuati nel 1912 e nel 1978 fu costruito l’attuale museo archeologico. Tra le scoperte più importanti vi è il rinvenimento dell’altra metà della piazza porticata scoperta da Quintino Quagliati nel 1912 e di altre interessanti strutture che stanno aiutando gli archeologi a chiarire aspetti urbanistici finora non del tutto sconosciuti.

Sull’acropoli di Egnazia, tra VIII e X secolo d.C., fu edificato un imponente maschio, che assunse le funzioni di un castello; al suo interno vi era anche una cappella con abside semicircolare.

In epoca altomedievale il borgo di Egnazia, dimenticando i fasti e la popolazione dei tempi antichi, si racchiuse in se stessa. Il periodo è politicamente complesso: il regno longobardo con capitale a Benevento, fronteggia l’impero bizantino, mentre Bari è un emirato arabo a partire dell’883 d.C. Tradizionalmente, alle scorrerie dei Goti viene attribuito l’abbandono di Egnazia, ma la vita continuò in aggregati di capanne sull’acropoli già fortificata, addossate al castello, sede delle nuove funzioni politico-amministrative.

L’ultimissima fase di vita di Egnazia si protrae fino al X-XV secolo, epoca a cui risalgono gli ultimi rinvenimenti di manufatti in ceramica. Nei secoli successivi, alcune famiglie, sporadicamente, si insediarono all’interno delle tombe a camera, riadattate e ampliate per lo scopo. Il fenomeno verrà poi arginato dalla concentrazione degli abitanti verso Monopoli e Fasano. L’abbandono di Egnazia fu lento e progressivo, e la città sarà, in seguito, utilizzata esclusivamente come cava per l’estrazione di materiale di reimpiego per le costruzioni nelle suddette città.


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