Chiesa di S. Antonio

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La chiesa, che domina con la sua mole il Rione Monti, fu eretta in appena quattordici mesi, sul terreno donato da una benefattrice, su progetto di Martino De Leonardis (1880-1969). L’idea iniziale fu solo parzialmente seguita, dato il successivo intervento dell’ingegnere Signorile Bianchi di Bari.

L’edificio fu aperto al culto il 13 giugno 1927. Il primo economo curato, nominato il 1946, fu lo stesso fondatore Sac. Antonio Lippolis che, nel 1952, donò all’Istituto dei Servi della Carità di don Luigi Guanella una casa costruita a trulli, con giardini annessi, per incrementare le opere d’assistenza. Nello stesso anno i Padri presero possesso della chiesa, dichiarata nuova parrocchia.

Il prospetto dell’edificio si presenta suddiviso in tre corpi. Quello centrale, cuspidato, mostra un grande arco strombato nel quale è inserito il portale d’accesso. La chiesa, a croce greca7, presenta centralmente una copertura “a trullo”, terminante con lucernario a base quadrata. I quattro pilastri centrali reggono archi a tutto sesto, sui quali poggiano le volte laterali.

Alla struttura esistente, successivamente, fu affiancato il seminario, che rese cieco da un lato il campanile.

L’interno, inizialmente, presentava un unico altare e un grande Cristo in croce, opera di Adolfo Rollo (1898-1985). Nell’arco di tempo compreso tra il 1954 e il 1960, il tempio ha subito notevoli cambiamenti. Oltre all’adattamento dell’altare centrale alle esigenze di culto, si è proceduto all’innalzamento dei due altari laterali, quello del braccio di destra dedicato alla Vergine8 e quello di S. Antonio, sulla sinistra. Anche i bassorilievi sulla vita del Santo, annessi all’altare, e la decorazione della parete centrale sono opera di Adolfo Rollo.


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